Castelli

La Valle d’Aosta è ricca di castelli che testimoniano la sua storia e il suo ruolo strategico nel corso dei secoli. Alcuni dei castelli più significativi della regione includono:

  1. Castello di Fénis: Situato nel comune di Fénis, questo castello medievale risale al XIII secolo ed è famoso per la sua architettura gotica. È caratterizzato da torri, cortili interni e affreschi ben conservati.
  2. Castello di Issogne: Situato nel comune di Issogne, questo castello risale al XV secolo ed è noto per i suoi affreschi rinascimentali e il suo giardino storico.
  3. Castello di Sarre: Situato nei pressi di Aosta, questo castello risale al XIII secolo ed è stato costruito su una roccia che domina la valle. È noto per le sue torri, cortili e arredamenti interni ben conservati.
  4. Castello di Verres: Situato nel comune di Verres, questo castello risale al XIV secolo ed è uno dei più grandi della Valle d’Aosta. È noto per la sua imponente struttura e gli affreschi interni.
  5. Castello di Ussel: Situato nel comune di Châtillon, questo castello risale al XII secolo ed è situato su un promontorio roccioso. È caratterizzato da torri e mura difensive ben conservate.
  6. Castello di Saint-Pierre: Situato nel comune di Saint-Pierre, questo castello risale al XIII secolo ed è noto per la sua posizione panoramica e le sue torri imponenti.

Questi sono solo alcuni dei castelli più importanti della Valle d’Aosta, ma la regione ne ospita molti altri, ognuno con la propria storia e fascino unici.

Scopriamoli insieme…

NB: L’ordine scelto per elencare i castelli parte dal Monte Bianco e segue la Dora Baltea scendendo fino all’inizio della valle Loc. Pont Saint Martin (a valle del Forte di Bard). Pertanto con lo stesso ordine si procede dal castello più vicino al nostro hotel (Casaforte Passerin d’Entrèves, casa privata visibile soltanto dall’esterno) fino al Castello Baraing (all’imbocco della valle) e l’elenco si chiude con il Castello Savoia (nella valle laterale di Gressoney).

Fatto con Padlet

Castello di Fènis

Castello di Fènis

La storia del castello si intreccia con le vicende della famiglia Challant del ramo Fénis. Eretto su un lieve poggio senza difese naturali attorno, venne dotato nel XIV secolo di imponenti apparati difensivi e di mura merlate, ma anche di eleganti decorazioni e affreschi a partire dal XV secolo, per connotarlo quale sede di rappresentanza. Nell’immaginario collettivo, la sua forma rappresenta il tipico “castello medioevale”. Nel 1716 passò nelle mani del conte Baldassarre Castellar di Saluzzo Paesana, le cui vicende famigliari condussero il castello verso l’abbandono. Nel 1895 venne acquistato dallo Stato Italiano per intercessione dell’architetto Alfredo d’Andrade, che aveva intuito l’importanza turistica dei castelli del territorio. È monumento nazionale dal 1896 e, oggi, appartiene alla Regione Autonoma della Valle d’Aosta. A pianta pentagonale, ogni angolo del castello presenta delle torrette circolari, ad eccezione dello spigolo sudovest, dotato di una poderosa torre circolare, e di quello sud, dove la torre ha sezione quadrata. Una doppia cinta muraria protegge il mastio. Allestite con antichi mobili, nel loro succedersi all’interno del percorso di visita, le stanze interne forniscono i connotati della vita medioevale. Modello architettonico usato da D’Andrade per la realizzazione del Borgo Medievale di Torino, il cortile interno – decorato in stile gotico – si apre su un caratteristico scalone semicircolare, sulla sommità del quale svetta l’affresco raffigurante san Giorgio che trafigge il drago. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello di Issogne

Castello di Issogne

La sua architettura è espressione della metamorfosi dello stile gotico in quello rinascimentale. Le sue vicende storiche sono legate al vicino Castello di Verrès della famiglia De Verretio e alle contese con i vescovi d’Aosta, proprietari della casa-forte preesistente, che culminarono nel 1333 con l’assalto e la sua parziale distruzione. Nel 1379 la proprietà passò alla famiglia Challant che lo restaurò secondo i dettami dello stile gotico cortese. In periodo rinascimentale, a partire dal 1480, ulteriori lavori lo resero la sontuosa dimora attuale, definita “castello” per la sua bellezza: un unico palazzo a forma di ferro di cavallo, affacciato su un giardino all’italiana. Il muro di cinta venne decorato con storie di eroi, mentre il suo porticato venne dotato di lunette, affrescate con scene di vita quotidiana e di bottega. Al centro del cortile trova collocazione la fontana del melograno, antico simbolo di prosperità. Anche gli ambienti interni vennero ampiamente decorati. Alterne vicende portarono il pittore Vittorio Avondo all’acquisto del maniero, nel 1872. Egli stesso curò il restauro del castello, insieme a Alfredo d’Andrade, e l’arredo con mobili provenienti dal mercato dell’antiquariato e, nel 1907, lo donò allo Stato Italiano. Oggi è di proprietà della Regione Autonoma della Valle d’Aosta. Il percorso di visita si snoda dalla fontana del melograno fino alla stanza detta “del re di Francia”. Una mostra permanente dedicata a Vittorio Avondo illustra la storia che lo ha legato al castello. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello di Sarre

Castello di Sarre

Noto per essere stata la residenza di caccia in Valle d’Aosta del Re Vittorio Emanuele II, il castello si trova in località Lalex, sul promontorio che domina la piana di Aosta. Dal 1989 il castello è affidato alla Regione Autonoma della Valle d’Aosta, che lo ha fatto restaurare e trasformato in museo sulla storia che lega il territorio all’attività venatoria della corte sabauda, conservando gran parte degli arredi originali, tra cui la celebre “sala delle corna”, il salone di rappresentanza decorato interamente da trofei di caccia, secondo il gusto dell’epoca. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello di Verres

Castello di Verres

La peculiarità di questo castello è quella di sorgere su uno sperone di roccia, che ne ha segnato l’inespugnabilità e la vita militare. È documentato a partire dal 1287 come proprietà della famiglia De Verretio. Verso la metà del XIV secolo non avendo più eredi, il castello tornò ai conti di Savoia, che lo affidarono alla potente famiglia Challant. Da Ibleto, il castello passò nelle mani di Francesco, primo conte di Challant, che morì senza eredi maschi: la contesa tra la figlia Caterina e il cugino Giacomo generò una tra le saghe famigliari più intriganti della storia valdostana. La tradizione narra che Caterina e Pietro Sarriod d’Introd, suo marito, per accattivarsi le simpatie del popolo si unirono alla grande festa da ballo del giorno della SS. Trinità. Da allora la festa è rievocata ogni anno, nelle quattro giornate dello storico Carnevale di Verrès. Questo non fu, tuttavia, sufficiente a farle vincere la contesa, e Giacomo divenne il secondo conte di Challant. Nel 1536, con Renato di Challant, la fortezza venne adattata all’uso delle armi da fuoco e venne dotata di nuovi sistemi di difesa, quali una cinta muraria con contrafforti in grado di deflettere i colpi dei cannoni. Al castello venne aggiunto un ingresso – più sicuro – con antiporta e ponte levatoio. Nuove finestre a crociera e porte ad arco moresco completarono l’opera di ammodernamento. Morto Renato di Challant senza eredi maschi, il maniero passò nuovamente ai Savoia, che fecero trasferire al forte di Bard la dotazione militare. Il restauro del castello avvenne alla fine dell’Ottocento grazie all’azione di un gruppo di intellettuali. Il percorso di visita del castello è incentrato prevalentemente sul suo sistema difensivo. L’austerità geometrica e i limitati particolari decorativi sono indicativi della sua natura militare. I tre piani del maniero sono collegati da un monumentale scalone ad archi rampanti. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello di Ussel

Castello di Ussel

Posto sulla sommità di una collina, dal castello si gode di una bellissima visuale sulla piana di Châtillon. Si presenta con un’architettura a monoblocco, evoluzione stilistica del modello medioevale. La sua costruzione iniziò nel 1343, in seguito ad una contesa all’interno della famiglia Challant. Seguendo le varie vicissitudini storiche divenne prigione e caserma. Nel 1983 passò alla Regione Autonoma della Valle d’Aosta. Venne restaurato grazie al mecenate barone Marcel Bich di origini valdostane, famoso in tutto il mondo per le penne Bic. Usato saltuariamente come sede di pregevoli mostre temporanee, è visitabile nei mesi estivi. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello di Saint-Pierre

Castello di Saint-Pierre

Il Castello di Saint-Pierre è una storica fortezza situata nel comune di Saint-Pierre, nella regione della Valle d’Aosta, in Italia. Risalente al XIII secolo, il castello si erge maestoso su una collina, offrendo una vista panoramica mozzafiato sulla valle circostante. La sua architettura imponente, caratterizzata da possenti mura di pietra e torri difensive, riflette il suo ruolo storico di difesa e controllo del territorio. Nel corso dei secoli, il Castello di Saint-Pierre è stato teatro di numerosi eventi e ha ospitato diverse famiglie nobiliari.
Oggi, il castello è aperto ai visitatori che possono esplorare le sue sale storiche, ammirare gli arredi d’epoca e immergersi nell’atmosfera suggestiva del passato. All’interno, è possibile trovare anche mostre e esposizioni che raccontano la storia e la cultura della Valle d’Aosta. Il Castello di Saint-Pierre rappresenta non solo un importante patrimonio storico e architettonico della regione, ma anche una destinazione affascinante per i turisti interessati a scoprire le ricchezze culturali della Valle d’Aosta. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello Savoia

Castel Savoia (Foto di Simone Fortuna)

Rappresenta un’eccezione rispetto ai castelli della Valle d’Aosta: fu infatti costruito in epoca recente, per volere della Regina Margherita, che si era innamorata delle bellezze di Gressoney. L’eclettico castello sorge in località Belvedere e la sua prima pietra venne posata il 24 agosto 1899. In stile “medioevale”, venne progettato dall’architetto Emilio Stramucci, con un corpo centrale sovrastato da cinque torri neogotiche. Molte furono le maestranze artistiche – impegnate anche nelle residenze reali di Torino – coinvolte nell’ampio apparato decorativo del regale maniero (tra gli altri Carlo Cussetti, Michele Dellera). Dopo la morte di Re Umberto I, divenne l’abitazione abituale della regina madre durante la bella stagione. Nel 1936 venne acquistata da Ettore Moretti, che mantenne praticamente intatti gli ambienti interni. Nel 1981 subentrò nella proprietà la Regione Autonoma della Valle d’Aosta. Il percorso di visita che si snoda lungo il castello racconta molto della vita della regina Margherita. Il giardino botanico, il Romitaggio Carducci (l’abitazione destinata all’amico poeta della Regina) e la Villa Belvedere completano l’aura fiabesca del luogo. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello di Cly

Castello di Cly

Le vicende legate alla storia di questo maniero, visitabile solo nel periodo estivo, hanno lasciato tracce indelebili nella sua struttura. Con il suo imponente donjon e la sua cinta muraria, dominava il feudo che oggi corrisponde alla Valtournenche. Dagli Challant tornò ai Savoia e poi ai Roncas, che lo depredarono di molti materiali per la costruzione del loro palazzo di Chambave. Spettacolare la vista sul fondovalle che si gode dal castello. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello di Aymavilles

Castello di Aymavilles

Con il suo profilo elegante e maestoso, si erge all’imbocco della valle di Cogne, tra i vigneti e i primi contrafforti montuosi sulla sponda destra della Dora Baltea. La sua forma è espressione dei cambiamenti architettonici avvenuti nel tempo, dal nucleo medioevale fino alle facciate barocche, per opera della famiglia Challant. Recentemente restaurato e aperto al pubblico ospita la preziosa collezione d’arte e di archeologia dell’Accademia Sant’Anselmo. Il castello, che sorge su una collina morenica, è citato per la prima volta nel 1207. Nel 1354 i conti di Savoia affidarono il maniero alla famiglia Challant. All’inizio del XV secolo fu implementato con quattro torri – due guelfe e due ghibelline – dotate di beccatelli e merlature. Nel 1728, Giuseppe Felice di Challant fece demolire le mura esterne, aprendo il maniero al parco naturale circostante, e fece edificare le logge barocche tra le torri, conformandolo allo stile Rococò, in voga al tempo. Passato poi nelle mani della famiglia Bombrini, nel 1970 venne acquistato dallo Stato Italiano e ceduto alla Regione Autonoma della Valle d’Aosta, che lo ha fatto restaurare e recentemente riaperto – in tutte le sue stanze – al pubblico, dotandolo di un nuovo e articolato percorso museale. Di grande fascino il sottotetto quattrocentesco, che ospita anche tre modelli in legno delle diverse fasi costruttive del castello. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Castello Sarriod de la Tour

Castello Sarriod de la Tour

Collocato in una zona pianeggiante che termina a strapiombo sulla Dora Baltea, circondato da meli che durante la fioritura ne accentuano l’aspetto fiabesco, il maniero appartenne alla famiglia Sarriod de la Tour e risale, nella sua parte più antica, al XI e XII secolo. La struttura architettonica ha subito, nei secoli successivi, interventi di ampliamento e sviluppo. All’interno della cappella è visibile un importante ciclo di dipinti murali del primo Duecento, mentre all’esterno, nella sala contigua, sono presenti affreschi quattrocenteschi. Singolare e affascinante è la cosiddetta “sala delle teste”, che prende il nome dalla decorazione del soffitto ligneo, le cui mensole sono intagliate con personaggi curiosi, esseri fantastici e mostruosi. [Vedi la posizione del castello su Google Maps]

Forte di Bard

Forte di Bard

Costruita sullo sperone roccioso che ostruisce quasi completamente la valle centrale, occupata quasi esclusivamente dallo scorrere della Dora Baltea, questa fortezza è sempre stata un passaggio obbligato per chiunque attraversasse la regione: per questo motivo nel corso di secoli è stata sfruttata per imporre pesanti balzelli a mercanti e viaggiatori e come punto di salvaguardia dagli eserciti nemici. Memorabile è la strenua difesa che nel maggio del 1800 bloccò l’esercito napoleonico per due settimane: per rivalsa Napoleone lo fece radere al suolo. La costruzione attuale fu voluta da Carlo Felice nel 1830 e fu terminata nel 1838; avviato al declino dalla fine dell’800, nel 1975 il forte fu dismesso dal demanio militare e fu acquistato dalla Regione Autonoma della Valle d’Aosta nel 1990. Dopo un lungo restauro, viene aperto al pubblico nel 2006 come polo museale e culturale. Al suo interno si possono visitare tre musei permanenti. Il MUSEO DELLE ALPI, che, con le sue 29 sale, offre la scoperta interattiva del mondo alpino. Il viaggio esperienziale permette di ascoltare il trascorrere delle stagioni, di volare come un’aquila tra le vette, di danzare nella magia del carnevale tradizionale valdostano, di conquistare una vetta. Nelle PRIGIONI si possono vedere le celle in cui venivano rinchiusi i prigionieri ed un percorso multimediale accompagna i visitatori a rivivere la storia del forte. Il MUSEO DELLE FORTIFICAZIONI ALPINE E DELLE FRONTIERE illustra gli apparati difensivi utilizzati nell’arco alpino dai tempi dei Romani fino al Novecento. [Vedi la posizione del forte su Google Maps]

Il permesso per l’utilizzo della maggior parte dei testi e di alcune delle immagini in questa pagina è stato gentilmente concesso da Office Régional du Tourisme  – Vallée d’Aoste / Ufficio Regionale del Turismo  – Valle d’Aosta.

Tutti i testi del depliant:

GUIDA TURISTICA – Valle d’Aosta / Vallée d’Aoste
© 2023, Office Régional di Tourisme www.lovevda.it

sono disponibili sul sito ufficiale di LoveVdA alla seguente pagina: https://www.lovevda.it/it/prima-di-partire/informazioni/depliant

Dall’Hotel Aigle si possono raggiungere Morgex in 20′ e Avise in meno di 30′. Con pochi minuti di strada in più si raggiungono Arvier, Saint-Pierre, Introd, Sarre e Aymavilles, il castello Sarriod de la Tour, Introd, Les Combes, il castello di Sarre, il ponte romano di Pondel.
I bellissimi castelli di Fenis e Issogne distano rispettivamente 35′ e 45′ di autostrada, ma richiedono una giornata intera per via dei turni d’ingresso. E lo stesso vale per il Forte di Bard.
Aosta è raggiungibile dall’Hotel in circa 25′ di autostrada o 40′ di statale. La visita può richiedere da mezza giornata a una giornata intera.
In condizioni di traffico scorrevole, dal nostro Hotel si arriva a Chamonix con il traforo in meno di 30′. Si possono poi raggiungere con facilità tutte le località dell’Alta Savoia e della Svizzera francese: Annecy, Martigny, Losanna e Ginevra.

Chi desidera provare qualcuna di queste cose non ha che da chiedere al personale dell’Hotel. E statene certi… Saremo lieti di fornirvi informazioni, suggerimenti, guide e supporto per non farvi rimanere schiavi del Monte Bianco.

Per prenotare

Prenotando online sul nostro sito hai la garanzia della tariffa più vantaggiosa in assoluto.
Per conoscere le tariffe esatte del periodo desiderato e prenotare, hai due possibilità:

cliccare sul bottone sottostante e accedere al nostro sistema di prenotazione online

oppure

compilare il modulo di prenotazione seguente

    ( Indicare il numero di telefono senza punti, trattini, parentesi o altro )

    Acconsento al trattamento dei miei dati personali secondo le modalità indicate nella Privacy policy.

     

    Per informazioni e termini di prenotazione visita la pagina “Prenota ora“.

    Questa pagina e gli elementi interattivi in essa contenuti  sono stati creati da Sergio Caggia (Marzo 2024)