Nel suo percorso verso Nord-Ovest, la Valle d’Aosta termina ai piedi del massiccio del Monte Bianco nella piana di Entrèves, poco oltre Courmayeur. Qui si dirama in due grandi valli che fiancheggiano la catena del Monte Bianco.
Guardando il Monte Bianco da Entrèves, la Val Ferret è quella di destra.
La Val Ferret si presenta decisamente diversa dall’opposta Val Veny. Nonostante la presenza incombente della catena del Monte Bianco, in particolare delle poderose Grandes Jorasses, l’aspetto è tranquillo, riposante, a tratti quasi bucolico. Lungo il percorso è un susseguirsi di prati, boschi e radure, solcate da torrenti e rigagnoli che scorrono placidi. Sotto ripari naturali sorgono piccoli nuclei di baite, generalmente ben ristrutturate.
Morfologia della Val Ferret
La Val Ferret è una valle glaciale rettilinea, parallela alla catena del Monte Bianco. Si estende per circa 14 km in direzione Nord-Est da Entrèves al Col du Grand Ferret (2537 m), dove si trova il confine con la Svizzera.
Il fianco destro orografico è dominato dal settore centrale della lunga catena del Monte Bianco, che vi si affaccia con creste rocciose, spalti, valloni glaciali, morene. Tra le numerose cime spiccano: il Dente del Gigante, l’Aiguille de Rochefort, le Grandes Jorasses, l’Aiguille de Lechaux, l’Aiguille de Taléfre, le Aiguilles du Triolet, il Mont Dolent. Le cime e le creste che ne discendono formano cinque ampi valloni glaciali che scendono verso la valle, con importanti ghiacciai: il ghiacciaio di Rochefort, il ghiacciaio di Planpincieux, il ghiacciaio di Frebouge (o Freboutze), il ghiacciaio di Triolet, il ghiacciaio di Pré de Bar.
Il fianco sinistro (orografico) della valle è boscoso e, alle alte quote, ricco di prati e pascoli. Anche su questo lato si aprono valloni perpendicolari alla valle principale. In successione, procedendo verso il Col du Grand Ferret, troviamo: i valloni di Arminaz, Malatra, Belle-Combe. Le cime che li chiudono fanno da separazione con vari comprensori (Morgex, Gran San Bernardo, Svizzera).
Al fondo della valle scorre, ampia ma non impetuosa, la Dora di Val Ferret. Il torrente è alimentato dalle acque di fusione dei ghiacciai e, all’uscita dalla valle, confluisce con la Dora di Val Veny a formare la Dora Baltea.
La Val Ferret da cima a fondo
Procedendo in senso inverso al corso del torrente, dall’imboccatura della valle in direzione del Col du Grand Ferret, si possono distinguere schematicamente quattro tratti.
- Il primo è il tratto da La Palud a Planpincieux. L’inizio è segnato da una sbarra che regola il flusso delle auto. In questo punto la valle è caratterizzata da una strettoia formata dalle pendici della catena del Monte Bianco e dal fianco franoso dei Monti de La Saxe. Segue un lungo tratto rettilineo in progressiva salita tra depositi morenici e radi boschetti, esposti alle valanghe. Oltre un risalto superato da due tornanti, si incontra Planpincieux.
Unico vero centro abitato della valle, Planpincieux (1576 m) è costituito da alcuni chalet, vecchi alberghi e nuclei di baite, tutti perfettamente ristrutturati, immersi tra boschi di abeti e larici. Da qui, in inverno, parte il lungo anello di sci da fondo.
Il villaggio è sovrastato dal celebre Dente del Gigante, dalla cresta di Rochefort e dai contrafforti delle Grandes Jorasses. Dal lato opposto lo fronteggia il fianco ripido ma boscoso dei Monti di La Saxe. - La seconda parte è costituita da un lungo fondovalle di quasi 3 km, fino all’abitato di Lavachey, passando per il piccolo abitato di Prà Sec (1630 m).
La valle si manifesta, qui, in tutto il suo incanto. Grandi prati, boschi e boschetti, torrentelli, piccoli gruppi di baite, una chiesetta, qualche chalet per rifocillarsi o sdraiarsi al sole. Sopra, la presenza poderosa delle Grandes Jorasses, verso la testata della valle, le verdi cime al confine della Svizzera, alle spalle, verso Courmayeur, la magia più grande: la sagoma indimenticabile del Monte Bianco con la cresta seghettata di Peutérey e, sullo sfondo, la testata della Val Veny.
Lo spettacolo assume sfumature molto diverse a seconda delle stagioni. In estate, stupisce il contrasto tra lo scintillare dei ghiacci e il verde intenso dei prati. D’inverno, lascia senza fiato la vastità e il morbido candore dei campi di neve su cui si ergono i giganti eterni.
Lavachey (1641 m) è un piccolo nucleo di baite e ristoranti, meta di passeggiate e “spuntini” a base di polenta e pietanze varie (camoscio, salsiccia, formaggio, ecc.). - Il tratto di valle che segue conduce dopo circa 3 km ad Arnouva, dove termina la strada carrozzabile.
Dopo Lavachey la valle presenta un risalto, superato da due tornanti di strada. Il percorso successivo è relativamente pianeggiante, ma più selvaggio. Il fondo della valle presenta un’alternanza di prati, boschetti e terreno morenico. Ai lati opposti si affacciano i valloni di Frebouge, con la bellissima Aiguille de Lechaux, e il vallone di Malatrà.
Arnouva o Arpnouva (1776 m) è un altro piccolo nucleo di baite. In estate terminano qui le corse dell’autobus. Oltre, la strada prosegue sterrata e chiusa al traffico privato. - L’ultimo tratto conduce al Col du Grand Ferret (2537 m) e al confine con la Svizzera. La valle diventa più stretta e decisamente glaciale, per impennarsi nell’ultima parte con le pendici erbose del colle.
Poco oltre Arnouva, ai lati opposti si affacciano rispettivamente i valloni di Triolet, con le Aiguilles de Talèfre e Triolet, e il vallone di Belle-Combe, tanto stretto e orrido all’inizio, quanto alpestre nella parte superiore. Il fondo morenico è inciso dalla strada che conduce al Rifugio Elena (2061 m), ben visibile in alto sulla destra. L’ultimo tratto è dominato sulla sinistra dalla scenografica colata del ghiacciaio di Pré de Bar, sovrastata dalla piramide elegante del Mont Dolent (3820 m), definito la “montagna delle tre nazioni” perché in vetta si incontrano i confini di Italia, Francia e Svizzera.
Attrattive in Val Ferret
La Val Ferret è un’area di alto valore paesaggistico e naturalistico.
Guardandola dalla testata (Arnouva o il Col du Grand Ferret), presenta la forma a “U” tipica delle valli glaciali.
La catena del Monte Bianco da questa parte appare, forse, meno oppressiva che in certi punti della Val Veny, ma certo non meno impressionante. Dal Dente del Gigante alle Grandes Jorasses, fino al Mont Dolent, è un succedersi di creste e circhi glaciali, dove il ghiaccio e il granito sono padroni incontrastati. Questo universo di pietra contrasta in maniera emozionante con il verde dell’altro versante e del placido fondovalle.
Vari punti della valle consentono l’osservazione di camosci e branchi di stambecchi. Questi ultimi, in particolare, si possono incontrare con una certa facilità sui pendii che conducono al Col du Grand Ferret. Si sono registrati anche avvistamenti di cervi e caprioli. Nei dintorni di Planpincieux, inoltre, non è raro imbattersi in esemplari di volpi.
Attività e sport in Val Ferret
Durante la stagione estiva, la Val Ferret è il terreno ideale per escursioni di ogni tipo.
Il fondovalle offre opportunità per gite brevi e alla portata di tutti. Le pendici e i valloni sul fianco sinistro orografico consentono numerosi itinerari dal facile al difficile, che raggiungono rifugi (Bertone, Bonatti, Elena) e colli ad alta quota. Sul versante del Monte Bianco si sviluppano itinerari più impegnativi verso i rifugi (Boccalatte, Dalmazzi) e i bivacchi (Gervasutti, Comino, Fiorio), alcuni al limite delle difficoltà alpinistiche.
In Val Ferret si svolge uno dei tratti principali del Tour del Monte Bianco. L’itinerario sale da Courmayeur al Rifugio Bertone e si tiene in quota, scavalcando i valloni sul lato opposto alla catena del Monte Bianco, fino al Rifugio Bonatti. Prosegue, quindi, al Rifugio Elena e sale al Colle du Grand Ferret, da dove si porta nella Val Ferret svizzera. Il percorso è molto frequentato e non è raro imbattersi in escursionisti da ogni parte del mondo.
Gli appassionati di mountain bike possono scegliere tra svariati itinerari, primo fra tutti quello che da Entrèves percorre tutto il fondovalle fino al Rifugio Elena. I più esperti, invece, possono percorrere l’itinerario del Tour del Monte Bianco o la famosa “balconata”.
Dal punto di vista dell’alpinismo, la Val Ferret è lo scenario di molti itinerari classici, come la salita al Dente del Gigante, la cresta di Rochefort, la via normale alle Grandes Jorasses e la normale al Mont Dolent. Nel vallone del Triolet, inoltre, attorno al Rifugio Dalmazzi sono state aperte numerose vie moderne di arrampicata. Per gli amanti delle falesie e dell’arrampicata sportiva, belle pareti attrezzate si trovano anche nei pressi di Arnouva, dove termina la strada carrozzabile.
Ma la Val Ferret non è un ambiente solo per gente che cammina o pedala. Vi si trovano a loro agio anche gli appassionati della pesca, del golf e dell’equitazione. Il torrente che scorre in fondovalle, infatti, è per un lungo tratto una riserva di pesca, dove si possono prendere trote e salmerini. Il gioco del golf viene praticato nello stupendo campo da golf a nove buche che si estende nei pressi di Prà Sec. Una vera meraviglia ai piedi delle Grandes Jorasses.
Durante la stagione invernale la valle si trasforma in un paradiso per lo sci di fondo e per le escursioni in ciaspole. Da Planpincieux inizia il lungo anello del fondo che, quando le condizioni lo permettono, arriva fino ad Arnouva. Sempre qui si svolgono le lezioni di sci da fondo.
Pericolo di valanghe permettendo, i monti e le vallate sul lato opposto al Monte Bianco sono uno degli ambienti migliori per lo scialpinismo. Peraltro, alcune salite più interessanti si svolgono anche nel gruppo, come quella al Mont Dolent.
In Val Ferret si pratica anche lo sleddog, sulle slitte trainate dai cani.
Collegamenti e centri abitati in Val Ferret
La Val Ferret è collegata a Courmayeur da una strada carrozzabile, che da La Palud rappresenta la continuazione della comunale Larzey-Entrèves. La si può imboccare anche dalla statale 26 sulla destra, in corrispondenza dell’ultimo tornante prima del traforo del Monte Bianco.
La strada è percorribile fino ad Arnouva, dove terminano anche le corse dell’autobus di linea. Da lì in avanti si procede solo a piedi o in bicicletta.
In estate l’accesso è regolamentato. Poco dopo La Palud, è situata la barriera che consente la presenza in valle di un numero massimo di auto. Oltre tale numero, occorre lasciare l’auto in uno dei parcheggi e proseguire mediante autobus navetta, che tocca Planpincieux, Lavachey e Arnouva.
In inverno la strada è praticabile fino a Planpincieux, ma durante il giorno è chiusa alle auto. Per salire occorre, quindi, servirsi dell’autobus navetta fino a Planpincieux. Il resto della strada fino a Lavachey e Arnouva, infatti, è trasformato in pista per lo sci da fondo.
I centri abitati in valle sono Planpincieux, Prà Sec, Lavachey e Arnouva. Di essi Planpincieux è l’unico provvisto di servizi. Gli altri presentano al massimo sistemazioni alberghiere e ristoranti.
La scarsa popolazione si spiega ricordando che la Val Ferret è area protetta, e quindi non vi è permesso costruire. Ma a questo bisogna anche aggiungere la raggiungibilità problematica in inverno. Infatti, l’esposizione alle caduta di valanghe di neve del primo tratto costringe a una chiusura totale della strada in alcuni periodi ad alto rischio. Negli ultimi tempi si è aggiunta anche la minaccia di frana del Monte di La Saxe a inizio valle, che sta creando non pochi problemi agli abitanti di Entrèves e di tutta la Val Ferret.
Servizi e punti d’appoggio in Val Ferret
La Val Ferret è servita da una linea di autobus navetta in partenza dal grande parcheggio di La Palud fino ad Arnouva. Il servizio funziona durante la stagione estiva, mentre in inverno si ferma a Planpincieux. Le fermate sono in tutti i centri abitati, presso le aree di parcheggio della valle e in corrispondenza delle partenze dei principali sentieri.
La Val Ferret è dotata delle strutture e dei servizi tipici per il turismo estivo e invernale.
A Planpincieux sono presenti alcuni alberghi, ristoranti di ottimo livello, bar, negozi di vendita e noleggio sci e mountain bike e il Foyer de Fond. Chalet, piccoli ristoranti e punti di ristoro si possono incontrare all’interno di baite ristrutturate lungo la strada da Planpincieux a Lavachey. Poco oltre Planpincieux si trovano anche punti vendita di formaggi tipici.
I rifugi sono numerosi. Alcuni servono da punti d’appoggio lungo il Tour del Monte Bianco: Bertone, Bonatti, Elena. Altri si trovano alle pendici della catena del Monte Bianco, arroccati in mezzo ai ghiacciai. È il caso dei rifugi Torino, Boccalatte e Dalmazzi e dei bivacchi Gervasutti, Comino e Fiorio. Alcuni, come i bivacchi Canzio e Jachia, sono situati in posizioni ardite e raggiungibili solo da buoni alpinisti.
Come già detto, una delle strutture di maggior vanto di tutta la valle è il Golf Club Courmayeur et Grandes Jorasses, magnifico campo da golf ai piedi del Monte Bianco.
L’Hotel Aigle si affaccia quasi sulla strada comunale che da Courmayeur porta a La Palud e in Val Ferret. Quindi, è di una comodità incredibile per tutti coloro che vogliono recarsi in valle.
In auto basta uscire dall’Hotel e imboccare la strada che conduce a Planpincieux dopo ca 3 km. A seconda della stagione dell’anno e delle condizioni di accessibilità è poi possibile proseguire per Lavachey, Arnouva e le altre località minori.
Dal nostro hotel la Val Ferret è facilmente raggiungibile anche in autobus. Infatti, la navetta che collega Courmayeur alla valle ferma a ca 200 m di distanza dall’Aigle. Più comodo di così?…
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